Agosto 2016
31/07
Partiamo alle 8.30 dalla Missione di Kingasani.
Con noi viene Sr Lea.
Autista: papà Edì
Pausa al km 281, qualche km dopo Kenge, a quota 500 mslm.
Arriviamo a Tumikia alle 15.00.
Accoglienza festosa: rami di palma ai lati della strada, donne e bambini alla Missione con canti e fiori e stringi mani.
Sr Adele ci ha preparato delle fette di ananas e il caffè.
Ritroviamo sr Beatrice; avevamo fatto con lei i viaggio di ritorno a Kingasani ad agosto 2014 dove si recava per cure mediche.
Sr Mireille è stata trasferita.
Abdou, papà Passi e papà Faustin preparano la jeep con generatore e saldatrice perché, prima che faccia buio, vogliamo provare a risaldare la sella che perde.
Le case dei guardiani al fotovoltaico non sono ancora ultimate.
La saldatura non va; rimandiamo la riparazione all’indomani.
Papà Josè è stato assunto dalla Missione; sr Charlotte ha apprezzato il fatto che sia stato tra i pochi del villaggio ad aver lavorato a seguito della frana alla sorgente del novembre 2014 oltre all’impegno ed alla perizia dimostrati durante i lavori del 2014.
1/08
Scendiamo alle 6.00 al pompaggio.
Risaldiamo ma non tiene.
Decidiamo di pompare comunque con la perdita per tutto il giorno in quanto l’acqua al villaggio manca da oltre 1 settimana.
Al termine del pompaggio (circa le 15:30) verremo a smontare il tutto ed a ricostruire.


Alle 15:45, quando riscendiamo il pompaggio non si mantiene pertanto spegniamo e ci accingiamo alla sostituzione dei pezzi.
Con la preparazione dei pezzi commettiamo un errore ma siamo fortunati perché possiamo risolverlo con un manicotto rimasto ancora a disposizione dall’agosto 2014; è comunque buio e decidiamo di ultimare la riparazione l’indomani mattina.
Al mattino il serbatoio era a 20 m3 e quando risaliamo che è buio è 65 m3; il pompaggio ha pertanto fornito 45 m3 + 7 m3 nel tubo in circa 5,5-6 h; è una media di circa 9 m3/h. Sono volumi molto migliori di quelli riscontrati nell’agosto 2015, praticamente doppi.
Effettivamente il cielo è più terso di quello che ricordiamo dello scorso anno; ed era lo stesso periodo (i primi giorni di agosto).




2/08
Alle 6:15 siamo al pompaggio ed iniziamo la riparazione.
Durante il lavoro si discute di stipendi: papà Passi (dipendente della Missione di Tumikia) guadagna 1 dollaro/giorno mentre papà Edì (dipendente della Missione di Kingasani e che quindi vive alla capitale) guadagna 6 dollari/giorno.
Alle 10:45 riusciamo a ripartire col pompaggio intorno a 43 Hz.
Alle 14:30 al serbatoio sono 95 m3; in 3,75 h sono saliti 30 m3 pari a 8 m3/h; è un po’ meno di ieri ma meglio dell’agosto 2015.
Alle 15:00 aprono le fontane.
Il pomeriggio effettuiamo rilievi sull’impianto elettrico alla Missione e verso le 15:30 ci rechiamo a Sakambanza, dove gli abitanti si sono posati un piccolo tubo che alimenta l’unica fontana del villaggio.
1 h più tardi andiamo a Mabanfu; qui siamo a SW del pompaggio e ci si presenta una più ampia visione del paesaggio che cerchiamo di restituire con le fotografie di seguito.


Mentre scattiamo queste foto, notiamo una jeep che scende al pompaggio.
Sr. Charlotte è preoccupata perché gli ordini sono che l’accesso al fotovoltaico ed al pompaggio sia vietato ad estranei; si deve infatti sapere che lo scorso anno lo Stato si è presentato da Sr Charlotte chiedendo tasse per la produzione elettrica; la Sr ha reagito con durezza e sinora essi non si son più presentati.
Ritorniamo a Tumikia e mentre noi ci rechiamo a piedi sr Charlotte scende con la jeep al fotovoltaico.
E’ ormai quasi buio.
I visitatori sono dei francesi accompagnati da un padre gesuita; devono realizzare un lavoro simile a circa 40 km di distanza e volevano semplicemente visitare l’acquedotto; è una bella coincidenza che noi si sia lì pertanto ne approfittano per chiederci ogni informazione. Siamo tuttora in contatto e sono orientati sulla medesima tipologia di soluzione.






3/08
Al mattino visitiamo l’ospedale con Sr Germaine, medico chirurgo.
L’Ospedale ha un reparto Maternità, un Pronto Soccorso dove si effettuano disinfezioni e cuciture tagli, un reparto dove si curano la Malaria, anche con trasfusioni, ed il Tifo, una Farmacia e un Laboratorio di analisi.
Ci mostra le situazioni da migliorare.
Mosango è l’ospedale principale della Zona di Sanità a cui appartiene Tumikia e dista da questa circa 30 km dei quali 11 di pista; è già accaduto che partorienti con complicazioni non siano giunte in tempo a Mosango pertanto è da considerare la possibilità di predisporre a Tumikia una sala operatoria per i cesarei.
Gli impianti idrici sono da rifare; risalgono alla costruzione degli anni ’50; sono stati collegati al nuovo acquedotto ma le perdite sono importanti pertanto oggi l’ospedale ha acqua tramite la fontana esterna.
L’illuminazione è fornita da lampade collegate a pannelli fotovoltaici; la potenza disponibile è poca e le lampade si rompono spesso; nella Sala Parto vi è una sola lampada; l’illuminazione è garantita a sufficienza solo quando funziona il generatore della Missione.
Occorre una stanza refrigerata per i farmaci.








Di seguito visitiamo il Liceo Kutomisa con sr ???? che vi insegna Matematica e Fisica.
Prima di pranzo ci rechiamo a Kimbambangingi.
Il pomeriggio continuiamo il rilievo degli impianti elettrici.
Domani lasceremo Tumikia; la sera facciamo il punto della situazione con sr Charlotte.
Individuiamo le opere di cui vorremmo occuparci:
– collegamento internet alla Missione per facilitare i contatti; la rete telefonica è problematica e capirsi al telefono non è facile;
– energia elettrica da fotovoltaico alla Missione per limitare l’uso del generatore; la spesa di gasolio risparmiata libererà risorse per altre attività;
– impianti elettrici ospedale;
– ristrutturazione dei servizi igienici e delle docce alle scuole ed all’ospedale;
– ampliamento dell’acquedotto ai vicini villaggi di Sakambanza (in parte già servito), Mabanfu e Kimbambangingi; occorrerà potenziare il pompaggio ed il fotovoltaico;
– varie inerenti la ristrutturazione dei fabbricati della Missione, delle scuole e dell’ospedale.
In merito all’ampliamento dell’acquedotto ed al fotovoltaico sr Charlotte approfondirà in merito a permessi ed accordi con lo Stato per non avere sorprese tipo la richiesta di pagare tasse sulla produzione elettrica.
La sera a cena salutiamo le suore; l’indomani verranno con noi fino a Moluma 2 aspiranti che lasciano Tumikia per recarsi a Lusanga.




4/08
Dopo colazione partiamo con papà Edì, sr Lea e le 2 aspiranti.
Alle 6:40 siamo a Moluma; scendono le 2 aspiranti che si recheranno a Lusanga (circa 50 km oltre Kikwit che è a circa 110 km da Moluma) con un taxi.
Non partiranno fino a che il taxi non sarà stato riempito con almeno 7 persone oltre l’autista; il taxi è un’auto normale che verrà occupata da 5 persone dietro e 3 davanti e che verrà caricata di bagagli fino all’inverosimile.
Potrebbero dover aspettare anche sino a domani; sono 2 ragazze adolescenti.
Sergio si preoccupa e chiede a sr Lea di contrattare con il taxista in modo che partano subito anche con solo le 2 aspiranti; si paga il viaggio per 7 persone (3500 FC a persona) e il taxista promette che rispetterà gli accordi.
Se il viaggio sarà in orario ci fermeremo a mangiare a mezzogiorno alla fattoria di Bateke nel plateau omonimo.
Ci arriviamo proprio verso mezzogiorno.
Qui le Poverelle sono insediate dal 2008; su un terreno di circa 700 ettari allevano una mandria di circa 300 capi di bestiame da carne. La fattoria è prossima ad un lago naturale, presso che circolare, di diametro circa 700 m.
Sono state realizzate delle vasche per la pesci-cultura al momento non utilizzare.
Vi hanno piantato manioco, arachidi, palme per l’olio, piante da frutta, piante da legno.
Uno degli obbiettivi della fattoria è garantire alle sorelle africane un mezzo di sostentamento che continui nel tempo anche quando gli aiuti dall’Italia dovessero venir meno.
L’abitazione delle suore è realizzata all’interno di “containers” adattati con porte, finestre ed arredi.






